martedì 28 ottobre 2008

Google si attiva per cambiare il mondo



Google ha lanciato il "Progetto 10 alla 100a" con lo scopo di raccogliere idee che aiutino a cambiare il mondo aiutando il maggior numero di persone possibile. Si può partecipare al concorso inviando la propria idea entro il 20 ottobre 2008. Per la realizzazione delle idee migliori Google ha messo a disposizione 10 milioni di dollari.

Perché questo progetto?
Mai come oggi tante persone hanno avuto a disposizione una quantità così elevata di informazioni, strumenti e metodi per realizzare buone idee. Eppure, allo stesso tempo, tante persone di qualsiasi condizione sociale potrebbero beneficiare dell'aiuto altrui, grande o piccolo che sia.
A questo proposito, nuovi studi ribadiscono il semplice concetto che raggiunto un certo livello di benessere materiale di base, l'unica cosa che aumenta la felicità individuale nel corso del tempo è l'opportunità di aiutare altre persone.
In altre parole, aiutare va a vantaggio di tutti, sia di chi aiuta, sia di chi viene aiutato.
La domanda è: in che modo si può aiutare? E cosa aiuta di più?
Google non ha queste risposte, ma sa che sono da qualche parte, alla tua portata. Forse in un laboratorio, una società o università, o forse no.
Forse la risposta che può aiutare qualcuno è nella tua testa, in qualcosa che hai osservato, in qualche nozione che ha stuzzicato il tuo interesse, in qualche collegamento che hai notato, in qualcosa di vecchio che per la prima volta hai visto con altri occhi.
Il termine per la presentazione di nuove idee è scaduto, è giunto il momento di scegliere le migliori. Il 27 gennaio 2009 chiederemo al pubblico di votare per scegliere le idee migliori. Il nostro comitato consultivo esaminerà i finalisti scelti dal pubblico per individuare un massimo di cinque idee da realizzare. Aiutaci a cambiare il mondo registrandoti per richiedere l'invio di un promemoria per la votazione.
Che vinca l'idea migliore.

per ulteriori informazioni clicca qui

domenica 19 ottobre 2008

LE INSIDIOSE TRAPPOLE DELL'IGIENE

SIAMO TROPPO PULITI?
Meno germi, più allergie.
Ora questa ipotesi si estende al diabete e ai tumori


L’«ipotesi igienica» non è più una curiosità come sembrava quando fu proposta, alla fine degli Anni Ottanta, dall’epidemiologo britannico David Strachan, che attribuiva alla minore esposizione ai germi durante l’infanzia l’aumento delle malattie allergiche nei Paesi più ricchi. A conferma della sua teoria diversi studi mostravano come la probabilità di soffrire di eczema, raffreddore da fieno, o asma era più bassa tra chi aveva molti fratelli, aveva frequentato l’asilo nido fin dai primi mesi di vita, o comunque, vivendo in contesti socioeconomici più sfavorevoli, aveva contratto l’epatite A, la salmonellosi o altre malattie che si trasmettono in condizioni igieniche inadeguate. «Oggi a queste prove indirette si sono aggiunti esperimenti di laboratorio e studi su modelli animali — spiega Paolo Maria Matricardi, che attualmente è senior scientist presso il Dipartimento di pneumologia e immunologia pediatrica dell’Università di medicina Charité di Berlino —. Esaminando l’incidenza di allergia nei militari, per esempio, abbiamo dimostrato che l’effetto protettivo, più che dalle infezioni respiratorie, che anzi possono innescare l’asma, viene da germi trasmessi da mani poco pulite e da cibi contaminati».
L’ipotesi igienica si è intanto estesa: le difese dell’organismo umano, non dovendosi cimentare con le molteplici infezioni cui è stato esposto per millenni, si rivolgerebbero non solo contro elementi di per sé innocui, come nelle malattie allergiche, ma anche verso tessuti e organi propri, scatenando malattie autoimmuni, come il diabete, la sclerosi multipla o il morbo di Crohn. Per studiare l’applicazione della teoria igienica al diabete di tipo 1 l’Unione europea ha stanziato 6 milioni di euro. Si è osservato, infatti, che in Finlandia il diabete è 6 volte più comune che in Russia e che in alcune regioni della Russia sono più frequenti le infezioni intestinali: il progetto Diabimmune, dovrà stabilire, indagando su 7 mila bambini, se c’è un legame tra queste due circostanze. La linea di ricerca più innovativa e di cui si è finora meno sentito parlare, però, è quella che riguarda i tumori, perché anche la loro genesi è tenuta sotto controllo dal sistema immunitario. Si è partiti dall’osservazione che i bambini inseriti al nido nei primi mesi di vita hanno un rischio ridotto di ammalarsi di leucemia infantile, o di sviluppare da grandi il linfoma di Hodgkin, tumore del sistema linfatico che è meno frequente anche nei giovani con più fratelli maggiori.
Anche le difese immunitarie contro i tumori vengono attivate dal contatto con i germi, soprattutto dalle componenti di alcuni batteri, chiamate endotossine, — spiega il professor Giuseppe Mastrangelo, del Dipartimento di medicina ambientale e sanità pubblica dell’Università di Padova — con cui vengono particolarmente a contatto alcune categorie professionali, come gli allevatori e i lavoratori dei cotonifici». «Chi lavora nelle stalle, per esempio, ha cinque volte meno probabilità di avere un cancro al polmone rispetto ai contadini che non allevano animali — prosegue l’epidemiologo padovano — . Il rischio diminuisce quante più sono le mucche da accudire e torna ad aumentare col tempo se gli allevatori cambiano lavoro. In maniera analoga, le addette alla lavorazione del cotone sembrano protette, oltre che nei confronti del tumore al polmone, anche verso il tumore al seno, al fegato, allo stomaco, al pancreas. E pure in questo caso l’effetto protettivo è tanto maggiore quanto più intenso e lungo è stato il contatto con l’endotossina, presente nella polvere di cotone, così come nel letame».

venerdì 17 ottobre 2008

SOSPENSIONE TEMPORANEA ESAMI PER AGGIORNAMENTO SISTEMA INFORMATICO

Nei prossimi giorni il sistema informatico dell'AVIS Provinciale subirà un condizionamento causa le operazioni di fusione con il sistema Ospedaliero.
Tale fusione richiede il fermo di alcune operazioni per consentire il cambio e la verifica di nuovi programmi.
Vi informiamo pertanto che nei giorni da martedì 21 a venerdì 24 ottobre non potranno essere effettuati gli esami per i nuovi donatori e la ripetizione degli esami.
Le donazioni, al contrario, potranno essere effettuate regolarmente come consuetudine.
Dopo tale periodo tutto riprenderà regolarmente.

domenica 12 ottobre 2008

PREVENZIONE da INFEZIONE WNV

Da lunedì 6 ottobre fino a nuova comunicazione, si avvisa che in osservanza ad una direttiva del Centro Nazionale Sangue devono essere sospesi per 28 giorni dalle donazioni di sangue ed in aferesi i donatori che abbiano soggiornato nelle ore serali e notturne, e almeno per una notte, nelle aree delle province di Bologna, Ferrara, Modena e Ravenna per prevenire infezione trasfusionale da WNV (West Nile Virus).
Tale misura precauzionale si è resa necessaria a seguito della diagnosi nella provincia di Bologna di un caso di meningo-enfacelite da WNV.

Cosa è il WEST NILE VIRUS?
E' un virus appartenente al genere dei flavivirus e viene trasmesso attraverso la zanzara della specie Culex.
La trasmissione umana non è stata provata anche se si è verificato un caso sospetto a seguito di trasfusione di sangue.
Gli uccelli hanno un ruolo centrale nella diffusione della malattia essendo essi un serbatoio naturale dell'infezione.
Manifestazione e sintomi della malattia
La maggior parte delle infezioni da West Nile Virus decorre in modo del tutto asintomatico.
Le forme non complicate si manifestano dopo un periodo di incubazione di 2-14 giorni, con febbre >39°C, cefalea, mialgia, sintomi gastrointestinali; generalmente la fase acuta della malattia si risolve in una settimana, ma può permanere a lungo uno stato di astenia; in circa il 50% dei casi si può riscontrare un rash maculopapulare e linfoadenopatia. In alcuni casi la malattia si manifesta come una meningoencefalite e si presenta con vomito, diminuzione dei riflessi tendinei profondi, debolezza muscolare, paralisi flaccida, insufficienza respiratoria, alterazioni dello stato mentale fino al coma. La mortalità è intorno al 4-14% con un maggior rischio di esito fatale nei pazienti anziani. Altre manifestazioni rare sono le miocarditi, pancreatiti ed epatiti fulminanti.

AVIS CERCA NUOVI MEDICI

L'AVIS Provinciale Bergamo è alla ricerca di nuovi medici, in particolare neolaureati (non in specialità e che non seguano il corso triennale di medicina generale) o pensionati, da inserire nell'equipe dedicate alle Unità di Raccolta che operano in provincia.

Gli interessati possono telefonare al Centro AVIS di Monterosso allo 035/342222 dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 12 oppure inviare un CV in formato europeo all'indirizzo e-mail: segreteria@avisbergamo.it

Le Unità di Raccolta avisine sono dislocate presso le strutture ospedaliere di Seriate, Treviglio, Romano di Lombardia, Trescore, Calcinate, ponte san Pietro, Gazzaniga, Zingonia, San Giovanni Bianco, Piario e Sarnico.